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Di Caterina Civallero e Maria Luisa rossi

Lorenzo Ostuni

«Ecco il mio segreto.

È molto semplice: si vede solo con il cuore.

L’essenziale è invisibile agli occhi».

A. De Saint Exupery, Il piccolo principe

Lorenzo Ostuni filosofo, simbolista e terapeuta italiano di fama internazionale, si è dedicato allo studio dei simboli e al loro utilizzo come strumento per la conoscenza profonda di sé stessi e per l’autorealizzazione, fin dagli anni ’60. Personaggi del calibro di Federico Fellini, Vittorio Gassman, Theo Anghelopoulos e molte persone interessate ai sistemi semiologici, simbolici e letterari da lui creati (Biodramma, la Mirrors therapy, le 99 Chimere, le Sfingi) hanno frequentato il suo centro studi “La Caverna di Platone” a Roma, così come migliaia sono stati i partecipanti ai suoi seminari in Italia e negli Stati Uniti, dove Ostuni ha insegnato presso l’Esalen Institute, il più importante centro mondiale per lo sviluppo del potenziale umano.

Lorenzo Ostuni è stato anche autore di programmi tv (uno dei successi: Misteri su Rai 2 e Rai 3) e produttore di sceneggiati televisivi e di grandi film d’autore premiati a Cannes e Venezia. Tra i suoi libri ricordiamo: Amare ed essere amati e 99 chimere[1], ma è un filmato, probabilmente meno gettonato e che per molti è passato quasi inosservato,quello che ci ha spalancato un portale dal valore incalcolabile. A suggerirne la visione, l’amica Patrizia Pezzarossa, della web Radio Visione Alchemica, e Maria Castronovo, stimata docente di italiano e storia, esperta di esoterismo pitagorico e pitagorismo di Dante Alighieri[2]. Andiamo per gradi, e leggiamo insieme la trascrizione del video, in particolare della parte che ci interessa condividere.La locandina posta alle spalle di Lorenzo Ostuni, intervistato da Anima tv, così cita:

«8 e 9 novembre 2008, 250 posti, prenotazione obbligatoria, hotel Milton: seminario amore– passaggio attraverso il 2012».L’intervistatrice inizia così:«Abbiamo con noi Lorenzo Ostuni, filosofo, psicologo di fama internazionale, creatore del biodramma e autore di numerose…».

Il filmato dura trenta minuti circa, e verso il ventesimo minuto assistiamo a qualcosa di spettacolare, una scoperta che cambierà il nostro modo di vedere la vita…

Lorenzo Ostuni racconta:

«E qui, vi voglio raccontare una cosa incredibile…

Dunque, io ho lavorato in Rai per quarant’anni. Nel 2001 in Rai alla direzione centrale di Roma, dove io ho il mio ufficio, arriva un filmato scientifico giapponese, dall’università di Kyoto: avevano inserito tre telecamere dal valore inestimabile, piccole come una capocchia di spillo, miniaturizzate, dentro l’utero di una ragazza di Kyoto di 23 anni, e hanno filmato il coito, tutta la gravidanza e la fase espulsiva.

Questo filmato durava nove mesi: nove mesi di filmato senza tagli, tutto il tempo naturale e si vedeva tutto. Allora il direttore generale inviò a circa 14.000 persone la preghiera – fra quelli che erano disponibili e autori di programmi come ero io – di guardare questo filmato impiegando quindi anni a visionarlo per poter fare una relazione tecnica da portare a Kyoto e confrontarla con operatori di tutto il mondo.

Ricevetti questa lettera e dissi: “ma che cosa affascinante”; rispondeva infatti molto ai miei studi di simbolista, semiologo, filosofo. Però stavo già facendo due programmi ed era difficile seguirne un altro così impegnativo.Alla fine dissi che lo avrei guardato io a patto che mi togliessero tutti gli altri lavori.

Fui l’unico su 14.000 persone a rispondere sì, e fui l’unico disposto a farsi carico di quell’impegno folle; giungemmo a un accordo: avrei visionato il tutto e scritto una relazione di 300-400 pagine; Avrei avuto bisogno di uno schermo di circa dieci metri, altrimenti non avrei potuto vedere lo spermatozoo e l’ovulo almeno nelle prime settimane di filmato… La Rai mi mise a mia disposizione quanto richiesto mi chiusi in ufficio per 8-9 ore al giorno e riuscii a vedere tutto: lo spermatozoo nelle prime sequenze entra nell’ovulo;lo stesso ovulo dopo qualche giorno si apre. Ci vogliono molti giorni prima di vedere questa apertura;poi avviene la scissione in due “mini feti” più piccoli delle zampette di una zanzara: queste due “zanzarine” si mettono una da una parte e una dall’altra di questo schermo, in questo ambiente verdastro, che sembrava un’allucinazione vera e propria. Coloro che, come me, stavano guardando questa immagine gigantesca,videro che queste due “zanzarine” avevano incominciato uno spin destrorso e uno spin sinistrorso: danzavano lentamente, così, girando al contrario una dell’altra, uno in senso orario e uno in senso antiorario,e crescevano molto, molto, lentamente.Assistetti a questa danza, 8-9 ore al giorno per circa due mesi. E questa cosa diventava sempre più penetrante, assolutamente atipica: folle vedere una cosa del genere, che però aveva tutta l’aria di essere a una sorta di viaggio interiore. Alla terza settimana e mezza questi due esseri che si erano formati e continuavano a girare, iniziarono ad azzuffarsie andarono avanti così per parecchi giornifinché uno dei due ingoiò l’altro. Poi il superstitecrebbe…Era uno! Non erano più due i feti, ma uno solo! Infine ho assistito a tutta la parte espulsiva.

Io non sono un medico, sono laureato in filosofia e psicologia, insomma non conoscevo le meccaniche ginecologiche, però ho descritto il tutto accuratamente, documentandomi molto bene su ciò che era accaduto, per poi portare la cosa a Kyoto. Quando arrivai a Kyoto seppi che ad aver visto questo filmato erano state solo trentadue persone in tutto il mondo. Uno dei presenti, che appoggiavo totalmente, era un canadese, e chiese: «Ma come mai uno dei due ha mangiato l’altro?Poi è nato un solo bambino? Non erano due i feti?».

La risposta di questi grandi ricercatori ginecologi, tra i più competenti del mondo, fu:

«Dopo questo filmato abbiamo appurato che il 98% delle gravidanze è gemellare! E che dopo la terza settimana e mezzo uno dei due feti si mangia l’altro, e ne nasce uno solo; non sappiamo perché questo accada, forse per ragioni alimentari, non conosciamo i meccanismi reali…».

Allora mi tornò in mente, e ricordo di averlo detto anche in quella sede, che ci sono centinaia di miti che parlano di popoli che all’origine avevano due gemelli: cominciamo dalla nostra tradizione, Romolo e Remo: uno dei due uccide l’altro, in questo caso Romolo uccise Remo. Nella tradizione ebraica troviamo: Caino e Abele, uno buono e uno cattivo, come Romolo e Remo: il cattivo dissolve l’altro. Anche i miti africani narranodei gemelli Castore e Polluce. Come mai questi popoli antichi già “sapevano”, se noi questa cosa l’abbiamo scoperta solo sei anni fa (Ostuni parla nel 2001), a seguito di questo filmato?

Io e lei, e il nostro amico che sta dietro la telecamera, in realtà siamo nati da un parto gemellare, perciò abbiamo dentro di noi i cromosomi di un fratello…Spesso le nostre vite hanno caratteristiche di dualità, spesso abbiamo veramente una doppia personalità, chi ci impedisce di sostenere che questa doppia personalità sia un fatto relativo alla multiforme struttura dell’inconscio, dell’essere, dell’io, o del super io?

Quello che voglio dire è che due nature sono compresenti, e due persone sono compresenti nel nostro essere.

Dunque, io ho 70 anni, e sono nato con un parto in casa (sono rimasto anche figlio unico), ora so che ho un fratello che ho inglobato, quindi se scorro tutta la mia vita, e vedo le mie frammentazioni, le mie dualità, scopro che probabilmente tutto ciò è dovuto al fatto che in me sono presenti due nature. Non vi pare una cosa fantastica fare questo cammino, un viaggio di conoscenza, di nuova conoscenza.Dobbiamo coordinare le nostre due nature, le dobbiamo organizzare per poi poter amarci, anche in forma speculare, fuori di noi. Grazie per questo viaggio fatto insieme e ricordiamoci di stupirci…».

 Anche quando si parla di fetus in fetu, teratoma, chimerismo genetico, ecco cosa permette questa fusione, cosa determina la possibilità che si venga a creare un passaggio da un campo elettromagnetico all’altro. Questa potrebbe essere la spiegazione di come nostro fratello viene a far parte di noi. Alcuni film e telefilm (una puntata in particolare del serial tv americano per teenager Teen Wolf) spiegano questa teoria.

Recentemente la psicoterapeuta e regista romana Flavia Coffari ha completato le riprese del cortometraggio Constellatio Gemini: nel suo preziosissimo lavoro cinematografico racconta, e documenta, un caso di modalità gemellare. Vi invitiamo a visionarlo, le immagini valgono più di mille parole[3]. Flavia, romana, doppia anima artista e terapeuta preferisce definirsi curatrice laica di anime piuttosto che psicologa o psicoterapeuta; da sempre appassionata di teatro, lavora come attrice e regista e consulente scientifica di spettacoli e film di successo. Negli ultimi anni si è appassionata alla medicina alternativa e nel 2016 è diventata facilitatrice in costellazioni sistemiche fenomenologiche e proprio durante una costellazione scoprì la presenza di un gemello mai nato nella sua famiglia. Da quel momento una serie di eventi e coincidenze e sincronicità la porteranno a scrivere, insieme allo sceneggiatore torinese Ugo Cavallo, il suo cortometraggio fantasy sulla sindrome del gemello.

Il 98% delle persone che operano nel settore dell’aiuto psicologico e olistico o della terapia di ascolto e sostegno, è coinvolto nella sindrome del gemello che resta. Anche per questa ragione i nostri libri sono di aiuto a chi “ricerca” ed è pronto a mettere in discussione il sapere raggiunto, e disposto ad ampliare gli orizzonti della conoscenza. In questo campo, siamo certe, c’è ancora molto da scoprire: ce ne rendiamo conto quotidianamente. Non manca giorno in cui non ci imbattiamo in un progetto o lavoro di ricerca che ci spinge a esplorare più in profondità la materia. Come quando, nell’introduzione del primo libro, ci siamo paragonate agli esploratori John LyoidStephens e Frederick Catherwood che con il machete in mano si facevano largo fra i rami dell’intricata foresta mesoamericana in cerca dei resti della civiltà precolombiana dei Maya. Oggi possiamo descrivere lo stupore che ebbero i due ricercatori nel ritrovare uno dei tesori più preziosi della storia umana, la piramide di Chichén Itzà. Il ritrovamento avvenne per gradi, poiché nessuno poteva sospettare che sotto la vegetazione di quella che, apparentemente, sembrava una semplice collina fosse celata, in realtà,

quella che oggi viene definita come una delle sette meraviglie del mondo. Possiamo affermare di essere emozionate e grate per ogni scoperta compiuta e che compiremo in futuro, certe che la maggior parte del nostro lavoro desterà dubbi, sospetti, contestazioni, come spesso accade alle nuove scoperte. Dal nostro punto di vista “osare” è la regola che ogni mattina si sveglia con noi. Oseremmo dire che senza azzardare ipotesi nessuna scoperta vedrebbe mai la luce, e siamo instancabili nel nostro cercare, poiché l’istinto ci dice che ancora molto c’è da scoprire. Sarebbe interessante se il lavoro del Professor Lorenzo Ostuni conservato, con grande probabilità, negli archivi Rai venisse. riportato all’attenzione del pubblico. Sicuramente il materiale che analizzò fu di grande importanza, ma spesse volte questo requisito non è sufficiente ad aprire un’inchiesta. Chissà se qualcuno, curioso come noi, avrà voglia di indagare per scoprire dov’è finito quel prezioso lavoro…

[1]Tecniche Nuove Edizioni.

[2]Maria Castronovo ha pubblicato vari libri e articoli quali Il silenzio del fauno (1989), Sopra il primo fumo caldo e Viaggio in terra di poesia, e con Progetto Cultura di Roma Stelle segrete e quiete.

[3]www.flaviacoffari.it

Puoi leggere l’estratto del nostro secondo libro qui