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Lo Sviluppo quantico delle parole è il nostro nuovo progetto editoriale a quattro mani che nasce dall’esigenza di modulare un percorso olistico, e quindi altamente creativo, finalizzato alla scrittura consapevole.

È inutile sottolineare la soddisfazione che si prova nel pubblicare un nuovo libro ma è doveroso ricordare che certe sensazioni, forti, intense straordinarie nella loro profondità sono l’ovvia conseguenza,  forse un premio, per chi come noi crede nella scrittura nonostante oggi si legga sempre meno.

Un libro sul potere quantico della parola, un libro capace di sollevare ragionamenti, ipotesi, con la finalità di indurre alla sperimentazione alchemica serve, a nostro avviso, a ricordare che anche una sola virgola posta nella posizione sbagliata può far scatenare una guerra o portare alla pace.

Il professor Licinio Moretti scrive nella nostra Prefazione: «Sono sempre stato diffidente quando vedevo usati in “certi ambienti”, per moda e non per sostanza, i termini “alchemico” e “quantico”: quasi sempre a sproposito, presagivano una lettura mediocre e spesso inconcludente o fine a se stessa.

Al contrario, mi ha fatto piacere notare che in questo caso tali termini hanno una loro ragion d’essere, anzi, oserei dire che sono sostanziali.»

[omissis]

A COSA SI ISPIRA UN AUTORE è il titolo di uno dei capitoli del nuovo libro Lo sviluppo quantico delle parole e fosse una domanda che viene posta risponderemmo così: «Il nostro libro appartiene contemporaneamente alla saggistica e alla narrativa: spiega in modo pratico e senza astratti tecnicismi come funzionano i meccanismi della scrittura e della pubblicazione senza avere la presunzione di sostituirsi alle grammatiche (che, seppur indispensabili, si possono trovare ovunque) ma condividendo ciò che l’esperienza sul campo ha fatto emergere; e lo spiega con uno stile discorsivo che non annoia, ma che spiazza […]

Potremmo dire che l’ispirazione è intorno a noi, ovunque, sempre, permanentemente. È nella possibilità di raggiungerla che dobbiamo concentrarci: ogni stimolo sonoro, visivo, tattile, mnemonico è capace di innescare in noi la “ruota dei ricordi” o “l’ingranaggio” dell’immaginazione. Anche un gusto o un disgusto, reale o figurato, scatena reazioni grandiose capaci di spingerci a scrivere in punta di penna o con il pennino infuocato.

[…] Un appassionato di scrittura dovrebbe, di fatto, essere un po’ grafomane. Sarebbe utile portare sempre con sé una penna e un taccuino, e qualunque cosa venga in mente, anche la più assurda e strampalata, è bene annotarla ovunque (un tovagliolino del bar, uno scontrino del negozio, un pacchetto di sigarette vuoto, o altro) e conservare il tutto in una scatola o in un cassetto, anche dovesse essere per anni; lo stesso si può fare sul computer creando una cartella apposita dove salvare tutti i vari stralci di testi ancora inutilizzati, e persino sul telefono.»

LA SCRITTURA È UN MINUZIOSO PROCESSO ALCHEMICO!

Nell’ambito della scrittura creativa possiamo paragonare le tre fasi dell’alchimia al processo energetico di costruzione di un’opera (testo, libro, articolo, tesi, saggio…).

[…] Attraverso queste tre fasi avremo compiuto, nel nostro piccolo, ciò che con il Logòs venne compiuto all’inizio dei tempi: a Dio bastò una parola per creare il Multiverso; noi non siamo così presuntuosi, concediamoci la necessità di scrivere almeno un racconto, per creare un piccolo mondo.

Come i peepshow books[1] (sono definiti così i libri “a fisarmonica” che si sviluppano in profondità e fruibili solitamente da un foro in copertina), i nostri testi devono arrivare a stupire e coinvolgere l’interlocutore. La danza fra i sensi e le emozioni contattate catalizzeranno la conversione emotiva sia in chi scrive che in chi legge e, sintonizzati sulla stessa frequenza, lettore e scrittore vivranno un’esperienza di entanglement quantistico[2].

 

Caterina Civallero si occupa di benessere da circa quarant’anni. Nutrizionista e Facilitatrice di Psicogenealogia Junghiana e ghostwriter, organizza corsi, seminari e percorsi individuali per lo sviluppo dell’autogestione consapevole. Scrive da anni su alcuni giornali online articoli, recensioni, storytelling. Gestisce il blog caterinacivallero.com e negli ultimi sei anni ha pubblicato, e co-pubblicato, tredici libri.

Scrive per le piattaforme on-line fattitaliani.com e MobMagazine.com presso cui cura la rubrica Sotto falsa copertura. Nel 2020 ha creato il personaggio di Hélène Millot per il romanzo Certe cose capitano solo a te.

Alessandro Zecchinato, ghostwriter, editor, scrittore esperto in astrologia olo-dinamica e tecniche alchemiche, offre consulenze individuali per individuare gli ostacoli lungo il proprio percorso karmico e per la gestione delle emozioni nel rapporto di coppia.

Ha pubblicato sei libri negli ultimi due anni. Collabora con Caterina Civallero da 17 anni e scrive per MobMagazine.com dove cura la rubrica Il convitato di plastica.

 

L’articolo continua…

 

[1]     Risalgono al XVIII secolo e sono ovviamente ispirati alle scenografie teatrali. Il termine “tunnel book” deriva probabilmente dal fatto che molti di questi libri vennero realizzati in commemorazione della costruzione del tunnel sotto il Tamigi, verso la metà del XIX secolo.

[2]     Il termine entanglement (letteralmente, in inglese, “groviglio”, “intreccio”) fu introdotto da Erwin Schrödinger in una recensione del famoso articolo sul paradosso EPR − dalle iniziali dei tre scienziati, Albert Einstein, Boris Podolsky e Nathan Rosen −, che nel 1935 rivelò a livello teorico il fenomeno.