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CORSO DI SCRITTURA ALCHEMICA OLODINAMICA FUNZIONALE

online dalle 20,30 alle 22,30.
Scegli la sessione più adatta a te per gestire le tue emozioni:
13, 20 e 27 febbraio 2023
il 13, 20 e 27 febbraio
il  30 marzo, 6 e 13 aprile
6, 13 e 20 giugno.

Ogni mese inizia una nuova sessione. Scrivi a caterinacivallero@gmail.com per conoscere le date.

Il 16 luglio del 1999 esce negli USA il film Eyes wide shut, il famoso film di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo intitolato Doppio sogno di Arthur Schnitzler, scrittore drammaturgo e medico austriaco, conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore. Ricorrere all’esplorazione delle proprie emozioni per descrivere lo svolgersi dei nostri pensieri è un metodo estremamente valido quando si vuole comunicare con efficacia.

Nel Corso di Scrittura Alchemica, che si tiene online e dura tre lezioni, insieme ad Alessandro Zecchinato insegno anche a riconoscere il peso specifico delle parole. Ognuna di esse, mescolata ad altre (anche agli articoli, preposizioni, avverbi e alla punteggiatura) determina una reazione interiore ed esteriore. La prima ha a che fare con la coerenza, la seconda con la credibilità. Spesso ci lamentiamo dell’incapacità altrui di comprendere le nostre intenzioni senza badare alla scelta dei termini, dei modi, dei tempi e dei flussi di coscienza adoperati per esprimerci. La dialettica, di fatto, è un’arte da coltivare giorno per giorno.

Il film sopra citato vuole essere uno spunto di riflessione per indagare i meandri del nostro essere in cui scorre la vena che alimenta la nostra gelosia. Eyes Wide Shut significherebbe letteralmente “occhi spalancatamente chiusi” ed è chiaramente un ossimoro che allude all’idiomatismo eyes wide open, che invita a tenere gli occhi ben aperti.

«Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d’amore!» recita Iago a Otello nella tragedia in cui Shakespeare creò un termine piuttosto appropriato per definire lo stato alterato in cui essa trova terreno fertile per crescere e moltiplicarsi, e le attribuisce un colore preciso: “Verde di gelosia”. Con il famoso ammonimento nasce la spinta a motivare o diluire le macerazioni interiori dell’amore o della possessività.

 

Senza dover necessariamente salire sul palco o rileggere i classici del Seicento, sapresti dominare le tue gelosie? Sai contenere la gelosia o manifestarla correttamente? Sai riconoscere i movimenti che la scatenano e prevedere reazioni scellerate?

Leggi il programma del Corso di Scrittura Alchemica che inizia il 13 febbraio e scegli di esplorare il tuo ventaglio emotivo per colorare con armonia la tua vita.

E così da un’affermazione all’altra, sondando emozioni e sentimenti, ripetiamo senza verificare che sia vero che “la pace è la virtù dei santi” o “la paura fa novanta”, ritrovandoci a recitare slogan popolari senza conoscere la loro genesi.

Agire con rabbia o con gioia è una condizione che determina lo spartiacque del bon ton. Quando è possibile scegliere come comportarsi vediamo i nostri comportamenti dirigersi verso un ipotetico territorio del bene o nel ginepraio di un discriminato senso del male. Decidere che “Il primo amore non si scorda mai” condiziona le nostre scelte amorose e ammettere che “l’abitudine è dura a morire” ci impedisce di cambiare ed evolvere. È determinante, nella comunicazione, conoscere e comprendere il peso delle parole: “ne ferisce più la penna che la spada” è un dato di fatto incontrovertibile e alla luce di queste considerazioni, mai come oggi, si rende necessario studiare e sperimentare con coscienza e competenza le strategie che governano le nostre conversazioni.

Anche quando ci si rivolge in forma scritta al proprio amministratore di condominio, la scelta dei vocaboli e la tonalità del nostro discorso determinano la buona riuscita di una relazione pacifica volta al raggiungimento del nostro obiettivo. Parlare e danzare hanno tratti simili, e per ballare con grazia occorre rispettare regole e seguire i passi secondo uno schema preciso. Nel mio Corso di Scrittura Alchemica dimostro come sia possibile usare le regole che la natura adopera per sostenere la trasformazione degli eventi e per autoregolare la sua stessa esistenza. Prendendo a prestito alcune delle basi fondamentali che appartengono alle culture più antiche, è possibile costruire una mappa narrativa coerente e di successo, e questo vale nel caso in cui si debba stilare una tesi o scrivere un semplice biglietto augurale.

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicare con piacevolezza occorre rispettare lo sviluppo che sta alla base del dialogo, sia esso fra scrittore e lettore sia che avvenga fra noi e un pubblico di amici o fra familiari. I più grandi oratori della storia come Platone, Aristotele, Schopenhauer, Winston Churchill, Martin Luther King Jr., solo per citarne una manciata, ci hanno mostrato che l’affermazione consapevole condiziona il futuro di un popolo, mentre gli scrittori più famosi hanno messo nero su bianco le loro idee per insegnarci come sia possibile replicare e rendere immortale il pensiero racchiudendolo fra le pagine di un libro. Così attraverso l’ironia di Oscar Wilde e il romanticismo di Jane Austen, l’audacia di George Orwell, la passionalità di Gabriel García Márquez e di Isabel Allende, l’acume di Agata Christie e  il fascino con cui Lev Tolstoj affronta la paura della vita (anche qui solo per citarne alcuni) approdiamo ai nostri tempi e sbarchiamo sulle sponde di una modalità comunicativa che troppo spesso lascia spazio all’errore grammaticale, alla mancanza di costrutto, alla vanificazione dei contenuti, a favore della quantità delle parole adoperate per arrivare a comunicare quasi nulla.

Senza arrogarci il diritto di giudicare la validità di certi contenuti, abbiamo comunque sollevato la questione dei bisogni, soprattutto oggi, in tempo di social. La necessità di trasmettere il proprio pensiero, anche quando è condensato in poche parole, spesso preme e spinge il compositore imprudente a sfondare gli argini del buon senso. Forse è il rispetto nei confronti della conservazione della nostra “bella” lingua che ci spinge a occuparci di una materia così delicata: istruire diffondendo il materiale fondamentale per evitare di inciampare in una scrittura inconsistente.

Imparando ogni giorno a insegnare nella maniera più adatta al pubblico che incontriamo, ci prendiamo cura di un progetto che ci sta a cuore: aiutare chi desidera a ottenere il massimo risultato possibile dalla costruzione di una conversazione calibrata. Scevro da orpelli, ridondanze, adeguato alle odierne norme editoriali, anche un semplice post può raggiungere l’ascolto che merita.

In questo consiste il nostro progetto didattico.

CATERINA CIVALLERO Consulente alimentare, facilitatrice in Psicogenealogia junghiana, scrittrice

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