TRATTO DAL ROMANZO MADAGASCAR- Un viaggio per liberare due cuori

[…] So che corro il rischio di risultare noioso con il racconto di tutti questi particolari, ma ci sono almeno tre cose che non posso evitare di fare: osservare ogni cosa, studiare la geografia e l’antropologia, che per me sono inscindibili, e descrivere ciò che vedo: me lo insegnò mio nonno quando perse la vista. Mi chiese: “Elio, raccontami cosa vedi”.

La prima volta che accadde eravamo nel giardino della sua fattoria, di domenica, seduti su una panchina di legno scolorito mezza mangiata dal tempo; la nonna era in casa a cucinare, per terra c’era la ghiaia bollente, eravamo sotto un albero di albicocche mature, e dal punto in cui ci trovavamo si vedeva la finestra del soggiorno; non distante da noi c’era il gatto che dormiva.

Risposi al nonno: “Vedo il cielo, le nuvole, ci sono le mosche che volano, il gatto dorme.”

“Questo lo vedo anch’io” mi rispose il nonno mentendo.

“Raccontami cosa vedi tu” aggiunse.

Allora gli parlai di quanto brillanti fossero le aspre scaglie di ghiaia, gli descrissi le tonalità dei frutti maturi, contai il numero delle foglie gialle, delle farfalle che volavano lì intorno e gli parlai dei colori delle loro ali, del cerchio che compivano i loro voli.

Misurai tutto usando la geometria, e tracciai intorno al nonno una specie di mappa così precisa che avrebbe potuto orientarsi da solo senza il bastone che usava per evitare gli ostacoli. Il nonno ascoltava e sorrideva, anzi non sorrideva affatto, ma a me sembrava che fosse felice e questo mi bastava, mi faceva sentire unico, importante.

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Elio, biologo marino, intraprende un audace viaggio verso il sud del Madagascar dove scoprirà una verità scomoda che gli cambierà la vita. L’incontro con Nina, una giovane ispettrice coinvolta in un complicato caso legato al traffico illegale di animali e zaffiri, lo metterà di fronte a qualcosa che è rimasto in sospeso e da cui Elio fugge segretamente. Il loro rapporto consentirà, a entrambi, di raggiungere parti inesplorate dell’animo umano e costruirà un ponte per raggiungere la libertà sognata. Passione, disperazione, conflitto di interessi e una tormentata violenza repressa, colorano il romanzo di una particolare sfumatura vivace.
La storia è ambientata nell’autentica foresta malgascia fra specie botaniche e animali rari dai colori squillanti, dove il fondale dei fiumi è ricco di una straordinaria vegetazione equatoriale. Su questo tappeto sommerso vivono branchi di dugonghi, una specie di sirenidi in via di estinzione, difficili da avvistare e al contempo magnifici per la loro mole e dolcezza.
Gran parte di quest’opera deve la sua vita al Dottor Antonio di Natale, Segretario Generale della Fondazione Acquario di Genova ONLUS, biologo marino che ha lavorato in oltre sessanta Paesi per conto del Governo Italiano, di diverse organizzazioni internazionali (ONU, FAO, UNESCO, IUCN, IWC) e di vari enti. Per diversi anni coordinatore delle ricerche sul tonno nell’Atlantico, e nei mari adiacenti, per conto della International Commission for the Conservation of the Atlantic Tunas, ha gestito il più grande prodotto di ricerca esistente su una singola specie marina. Per undici anni vice-presidente del Comitato Tecnico, Scientifico ed Economico della Pesca della Commissione Europea a Bruxelles, e autore di diversi libri e di oltre 270 pubblicazioni scientifiche, ha alimentato il mio interesse per il Madagascar, condividendo le sue preziose conoscenze esperienze e ricordi di viaggio. Madagascar un viaggio per liberare due cuori deve il suo respiro al suo grandioso supporto.

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CATERINA CIVALLERO saggista e scrittrice

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