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Di Caterina Civallero

Rosanna Fabbricatore, l’anima del progetto editoriale, la madre, e allo stesso tempo il seme, che ha generato Donne e un filo di Seta, dal Social al Libro traduce per tutte noi un pensiero di forza: “20-03-2020 la data che noi autrici stavamo aspettando, come fosse la data del parto programmato, per la nascita del proprio nipotino. Sono felice, orgogliosa di me e delle mie amiche, grata a Caterina Civallero che, con grinta e coraggio, ci è stata vicino, da lontano. Abbiamo lavorato in Smart Working, come milioni di persone in questo momento nel mondo, per realizzare il nostro sogno: pubblicare un libro composto dai nostri racconti.

Finalmente siamo arrivate al traguardo e anche se non possiamo provare la gioia che sognavamo – ci immaginavamo in festa con amici, parenti e i lettori – siamo felici, commosse.

La vita ha un senso, forse presto, avrà un senso nuovo.

Da tanti giorni aspettavo questo momento, quando si aspetta che qualcosa di bello accada, si vivono emozioni uniche che ti fanno svegliare la mattina con grinta, adrenalina e voglia di fare.

Quando abbiamo iniziato questa avventura e via via accadevano a ognuna di noi intoppi dicevo nei vocali che ci scambiavamo a tutte le ore del giorno: “ragazze chissà ancora quante cose dovranno accadere prima di riuscire ad avere in mano il nostro libro e assaporare il profumo della sua carta”.

Strada facendo alcune delle donne che avevano deciso di partecipare al progetto, loro malgrado, si sono dovute ritirare; le ricordo una a una, e anche se non le ho mai viste di persona, sono entrate qualche giorno nella mia vita e io nella loro.

Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un evento eccezionale potesse coinvolgere il mondo intero; tanti nostri fratelli sono morti, tantissimi sono contagiati da un virus di cui si conosce solo il nome. Questa cosa ci ha fermati, viviamo una situazione ai limiti della realtà, la mattina i nostri occhi si aprono, la casa è silenziosa, ci regala nuovi rumori, mai sentiti, e là intorno dove prima c’era sempre movimento ora è il vuoto. Le strade dove le auto circolavano, i corrieri sfrecciavano nei loro furgoni, i bambini correvano felici andando a scuola, ora sono deserte. Le lacrime rigano il mio volto ogni giorno: mio marito, mio figlio, gli uomini importanti della mia vita, cercano di sorridere, preparare grigliate, fare lavoretti di giardinaggio, intratteniamo i bambini inventandoci giochi e racconti, ma tutti hanno gli occhi tristi, siamo tutti nello sconforto.

Ecco perché non abbiamo mollato, questo il motivo per cui abbiamo deciso di avanzare, passando ore a scrivere, correggere, leggere, e poi correggere ancora.

Non abbiamo smesso di credere al domani, abbiamo gettato un ponte ‘da adesso a poi’ e lo stiamo attraversando virtualmente, nel rispetto di tutte le persone che soffrono: siamo unite al mondo, ai malati, agli isolati, ai medici e a tutto il personale legato per le più svariate ragioni alla vita di un ospedale.

Il nostro libro che esce proprio adesso, all’alba della primavera, mentre i germogli spingono forti sui fusti delle piante a ricordarci quanto potente sia l’esistenza, vuole essere un messaggio di speranza, il sasso che si lancia lontano nell’acqua giocando sulla spiaggia mentre le onde ti accarezzano le caviglie. Vorremo che Donne e un filo di Seta fosse come una pacca sulla spalla: ”Andrà tutto bene Mondo, sempre avanti tutta!”.

Noi, tutte unite da questo fortissimo filo di seta, abbiamo scelto che nulla ci farà allontanare l’una dall’altra”.

“A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni”. Cita Alessandro Baricco, uno dei miei autori contemporanei preferiti.

Noi con i colori, le forme, i suoni, le emozioni abbiamo costruito una corda fortissima per tenerci saldamente unite. Abbiamo rievocato attimi vissuti in un passato nemmeno troppo lontano, fatto di episodi che non avevano strumenti per essere integrati e li abbiamo tradotti, elaborati, trasformati. Da esperienze di vita molto coinvolgenti abbiamo imparato a capire che ogni cosa si accende, si espande, poi si consuma e scivola via.

Eliana Cantaro autrice del capitolo La scarpe di Eli racconta: “In un giorno che non ti aspetti, arriva l’inguaribile bisogno di respirare: è dietro i vetri, dietro la porta che hai scelto di non aprire, per non esistere, attendendo la fine dei giorni lì seduto su una sedia, aspettando che il nulla ti divori gli occhi, che per caso scorgi che sotto certi stracci c’è ancora un cuore.

È serrato a chiave dietro pesanti sbarre, stanco, affannato, invecchiato ma ancora vivo, pronto forse per una nuova alba stracolma di emozioni, e allora alzi gli occhi dal pavimento a strisce e ti accorgi che il prato è fiorito, la primavera è risorta.

Ti rialzi e inizi un nuovo cammino verso te stesso, verso la coscienza di essere unica, capace, indispensabile, e scrivi, racconti, ti rivedi e ti piaci.

Torna la gioia persa e la voglia di rivivere e i sogni improvvisamente prendono forma e si avverano come oggi, che dopo tanto tempo, improvvisamente, mi piomba la vita addosso come fiumi di petali di margherite selvatiche: io, la penna, la mia poesia”.

Donne e un filo di seta è un canto di gioia cantato dal balcone di casa nei pomeriggi prima che imbrunisca. Conosciute su Facebook dieci donne ammirano e celebrano lo splendore e la potenza della vita, a prescindere.

Sono molto grata a ognuna di loro per avermi permesso di realizzare un progetto che fino a due mesi fa nemmeno potevo immaginare.

Per questo motivo sento forte la testimonianza di Antonella Cappelletto che nel libro scrive un delicato capitolo dal titolo Sul sentiero dei ricordi dimenticati: “Che emozione, quasi mi paralizza! La sto assaporando piano nell’anima!

Il progetto è pressoché realizzato, sono spettatrice immobile, guardo sul mio tablet la copertina del libro, gioisco piano per non rovinare il bellissimo sogno che si è realizzato. Con tutto il cuore ringrazio Caterina e Rosanna.

Che emozione, piango perché in sottofondo c’è la canzone che dice che è difficile chiedere scusa, e mi fa piangere, penso alla mia vita. Voglio chiedere scusa di tutto il dolore che ho procurato ai miei figli e a chiunque abbia incontrato.

Non è difficile ora. Ma è un immenso dolore non poter rimediare. Ci sono cose che vanno cosi, forse per crescita, ma vorrei tanto dare un mondo di pace e serenità a tutti…

Vorrei fossi io a ricevere le scuse, significherebbe che non sono responsabile di alcun torto fatto agli altri. Perdonerei subito…”.

Donne e un filo di seta ci ha trasformate, tutte.

Confesso che mi sono affezionata intensamente a ognuna delle autrici, Eleonora, Eliana, Antonella, Chiara, Rosanna, Rachele, Emma, Romina, Rita, Laura: per voi sono solo nomi, lo erano anche per me all’inizio, ma leggendo le loro storie, entrando in contatto con le loro emozioni mi sono stupita di quanto forte fosse il messaggio che avevano da regalare al mondo.

Ogni capitolo elargisce testimonianze profonde. Adoro quanto hanno scritto perché nell’autenticità risiede un immenso tesoro e volerlo condividere è un gesto nobile.

 

“Siamo riuscite a toccare con mano il nostro progetto trasformandolo da sogno a realtà. Per farlo diventare un libro avevamo un piano comune, sicuramente.

Qualcosa di sottile che non saprei descrivere” dice Rosanna “ma che percepisco chiaramente, dopo averci fatte incontrare ci ha impedito di essere gelose delle competenze altrui.

Ognuna di noi ha messo il suo cuore in questo libro; ogni volta che interveniva in gruppo una mia compagna, più preparata di me, ringraziavo il cielo per averla portata nel progetto; ‘il successo di ogni capitolo sarà il successo di tutte noi’ pensavo. Proprio come in una squadra: chi la dirige cerca di stimolare le potenzialità di ognuno, rendendola infallibile. Grazie Caterina”.

Il prossimo Corso di scrittura inizia il 4 Agosto 2020 dalle 20,30 alle 22,30 in tre lezioni (4-11-18): chiedi informazioni a caterinacivallero@gmail.com e clicca qui per conoscere il programma.

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